Per anni ho sbagliato tutto!
Mi sono affaticata a lavorare, programmare, studiare, cercare tutte le strategie migliori per far andare qualcosa come volevo, come pensavo che fosse giusto che andasse.
Poi, prima lentamente e poi in modo sempre più netto è cambiato tutto.
Ho realizzato che non è su ciò che si ‘vede’ che vanno concentrate le nostre energie ma su ciò che ‘non si vede’.
È lì che si giocano davvero le carte, da lì si tessono le trame, da lì si muovono veramente i fili ‘del destino’.
L’investimento maggiore del tempo se è in un fare inconsapevole è totalmente sprecato, non arriveremo a quello che vogliamo o se ci arriviamo sarà un successo che durerà molto poco.
È nel vuoto, nel silenzio, dall’Essere che dobbiamo per prima cosa ‘sistemare’ le cose.
Quando qualcosa non fluisce, quando voglio avviare qualcosa di nuovo, quando sono insicura su qualcosa o non mi sento convinta di una certa decisione, quando qualcosa mi stride o mi agita…è sempre e solo lì che torno. E’ lì che mi fermo e chiedo, ascolto, trasformo, accolgo, ‘lavoro’.
È il linguaggio dell’invisibile l’unico che vale veramente la pena di imparare ad ascoltare e praticare se cerchiamo quell’unica bussola che sa sempre indicarci il nord in una mappa senza punti fissi.
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