“Ma farai pure qualcosa che non ti piace fare?”

Scoppio a ridere.
Ci guardiamo profondamente negli occhi e vorrei dirle, spiegarle nel dettaglio che non c’è nessuna anima superiore ma non esce nessuna parola.
Eppure so che c’è la possibilità di fare un certo tipo di percorso che rende la qualità del nostro essere qui totalmente diversa. Ne ho fatto esperienza.

Così mi viene da risponderle raccontando di quando ho lasciato il mondo dell’arte per dedicarmi totalmente alla ricerca interiore vivendo in una comune costantemente a stretto contatto con una guida.

Stavo lasciando l’unica cosa che amavo totalmente il “creare”, ciò che mi dava una sensazione di pienezza, soddisfazione completezza per….per pulire i pavimenti, spolverare i mobili, cucinare, fare la spesa, lavare i piatti.

Non so descrivere cosa mi abbia spinto allora a quella che sicuramente appariva una pazzia agli occhi di tutti…eppure sapevo che lì avrei trovato la vera libertà, quella che non dipende da cosa fai ma dal come lo fai e soprattutto dalla realizzazione del chi lo fa..o meglio, come avrei scoperto solo più avanti, la vera estasi che accade quando non c’è nessuno che lo fa!

Ecco, il giorno che ho provato mentre facevo i patti la stessa sensazione di pienezza, soddisfazione e completezza che avevo conosciuto prima solo nel creare…quando ho incontrato la reale possibilità di sentire quella stessa estasi in ogni azione… da quel giorno a quanto pare pian piano non ho più saputo cosa volesse dire fare qualcosa che non ti piace.

I gusti restano.
Posso preferire una mela a una pizza o godermele entrambe…ma profondamente sai che la tua vera gioia non dipende ne da una ne dall’altra, e questo fa una grande differenza.

(Essere amore)