La sedia vuota

Un Amico: “Mi sembra di fare un passo avanti e quattro indietro!”.
Mentre lo ascolto qualcosa stride.
Qualcosa da dentro che dice “Non è vero! Non è possibile!”
Mi fermo e ascolto meglio da dove arriva tutto questo.
Abbiamo la sensazione che ci sia qualcosa di lineare davanti a noi, una linea del tempo, un meccanismo per cui andiamo avanti e andiamo indietro, per cui si arriva da qualche parte, in cui esistono e ci influenzano parole come ‘successo’ o ‘fallimento’.
Ma senza le lenti del finto ‘me’, della ‘nostra storia’ tutto questo cambia completamente colore! La sedia è Vuota…
Non esiste un fuori e non esiste un dentro, non c’è un punto d’arrivo perché non c’è un punto di partenza e non possiamo fallire così come non possiamo avere successo semplicemente perché non c’è ‘qualcuno’ che può essere un fallito o di successo.
Possiamo sì percepire la difficoltà di Essere.
Di essere pienamente Amore.
Di darci completamente alla naturale fratellanza, di fluire passo dopo passo, di incarnare la fiducia, di onorare e ringraziare il dono della Vita.
Possiamo sentirci intrappolati in una forma temporanea, nell’abitudine della critica e del giudizio, nella morsa della paura e della solitudine.
E tutto questo è il passo apparentemente ‘fuori’ ma solo per poterne poi fare ‘quattro’ sempre più dentro!
Ogni accadimento che ci tocca ci regala esattamente questo: la possibilità di fermarci per sciogliere ‘quel qualcosa’ sempre più in profondità, per poterci poi espandere ancora di più grazie alla spinta della contrazione che si è creata grazie alla sofferenza.
E sono tutte le nostre ‘ferite’ a renderci così meravigliosamente belli: Veri nella nostra umanità.
E così, ogni volta che cade un pezzetto di questo finto muro, torniamo più profondamente dentro per poi poter volare ancora più leggeri verso l’alto.
Muniti da sempre di ali, ci ricordiamo che possiamo goderci la leggerezza di questo sogno rilassandoci sulla sedia vuota, voliamo sempre sul posto perchè siamo già arrivati!