Ho da sempre avuto un debole per le scale. Nello specifico nel sedermi sui gradini di una scala.
Lì ho conosciuto i miei primi amori
lì per anni ho vissuto le confidenze più profonde
lì trascorrevo ore nel mio passatempo preferito:stare davanti ad un’altra persona a guardarci in silenzio negli occhi.
Ricordo che osservavo divertita le persone che salendo o scendendo mi obbligavano a spostarmi e non capivano cosa ci facessi tutto il tempo su quei gradini o l’essere così assorta nel guardare l’altro negli occhi per cui i passanti non avevano altra scelta che borbottare e scavalcarci.
Non so cosa mi affascinasse così tanto in quello spazio. Lo percepivo come una zona franca, uno spazio senza tempo, sospeso, dove tutto poteva accadere. E allo stesso tempo ricordo il sentire forte della presenza viva del continuo movimento.
Ieri durante un incontro l’amica di fronte a me continuava a condividere che la mente non le dava tregua ed appariva ancora e ancora una voce che le diceva: sì questo l’ho capito…ma come faccio? Sì questo mi è chiaro…ma cosa devo fare?
In quell’istante è apparsa chiara l’immagine di una scala
Siamo sempre sospesi su un gradino senza tempo
Metti a fuoco il gradino dove siedi ora
Sii totale nel tuo movimento, nel tuo intento
Donati totalmente nella piena fiducia
e vedrai apparire un gradino lì dove vedevi solo il baratro del vuoto
Un passo dopo l’altro per sempre seduti e sospesi nell’infinito
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