Dafna, di cosa ti occupi?
Di Arte Contemporanea.
Ah, quindi sei una di quelle che fanno cose strane che nessuno capisce subito, a meno che non si legge tutta la spiegazione?
Direi di no.
Nello specifico mi occupo di Performance Art e Arte Interattiva e proprio per questo la comprensione e l’impatto dei miei lavori sono di solito immediate.
Mi piace lavorare in modo diretto e minimalista: nella mia esperienza più semplici e concrete sono le esperienze che propongo più raggiungono con efficacia il loro obiettivo.
Cosa sono la Performance Art e l’Arte Interattiva?
La Performance Art può essere definita, semplificando, come qualunque cosa una persona attui dal vivo di fronte a un pubblico.
Nel mio caso, il cuore delle mie opere è creare interazioni e modalità alternative per stimolare e permettere un’esperienza diretta di Autoindagine in prima persona da parte del pubblico.
Mi piace anche usare a seconda dei casi i termini di Arte Relazionale o Social Art.
Oltre alle Performance specifiche in cui sono attiva in prima persona, creo eventi, Spettacoli o Percorsi di Arte Interattiva o Arte Partecipativa in cui più performance e azioni interattive diverse vengono presentate al pubblico grazie a più performer e dove il pubblico può partecipare in prima persona.
Una delle tue parole chiave è Autoindagine. Cosa significa?
Puoi spiegarla in tanti modi: guardarsi dentro, introspezione, analisi interiore, lavoro su di sé, risveglio di coscienza, riflessione intima, stare meglio, conoscersi, scoprire nuovi talenti, incontrare se stessi e gli altri… dipende da che sinonimo o sfumatura preferisci dargli o cosa è prioritario per il visitatore in quel momento.
Ognuno a seconda del proprio vissuto, di quanto e come vuole andare in profondità, potrà fare un’esperienza diversa dell’opera proposta.
Ma quindi è una sorta di Arteterapia?
No, almeno non nel senso letterale del termine.
Accade che, grazie a queste Performance, osserviamo o vediamo più chiaramente parti di noi, meccanismi, schemi, dinamiche, sciogliamo domande o blocchi ma gli strumenti e l’approccio sono completamente diversi.
Dai feedback che ricevo, I Laboratori che offro, per gruppi più ristretti, permettono di andare molto dentro certi processi e quindi ottenere risultati anche ‘terapeutici’ ma chiunque si mette in gioco con questo tipo di Arte, anche da semplice spettatore, può trarne degli insegnamenti personali.
Ma… quindi è una cosa SERIA!
Sorpresa, gioco, interazione, bellezza, poesia, complicità, incontri sono ingredienti fondamentali delle mie opere quindi ti direi di no. 🙂
Nella mia esperienza, profondità non significa pesantezza, anzi la leggerezza è indispensabile.
Vuoi dire che ci si diverte facendo Esperienze nuove?
La parola chiave è proprio l’Esperienza diretta.
Sono esperta – nel senso che è da sempre la priorità della mia sperimentazione – nel creare performances e arte interattiva che diventano uno strumento funzionale per toccare nel profondo, stimolare processi, permettere di integrare e vivere, facendone esperienza pratica in prima persona, contenuti che solitamente vengono trasmessi solo verbalmente, leggendo un libro o ascoltando una conferenza, in cui quindi lo spettatore è passivo.
Meno teoria e più VITA insomma?
Esattamente.
Nell’approccio artistico che propongo sei ATTIVO, nel senso che fai un’esperienza concreta di concetti di crescita personale o di semplice stare bene di cui si parla molto ma di cui poi non si fa esperienza consapevolmente.
E l’esperienza è sempre qualcosa di più profondo. I feedback che ricevo lo dicono spesso: una performance, dopo che l’hai vissuta in prima persona, ti resta davvero impressa dentro.
Come si può partecipare?
Puoi venire di persona ad uno dei miei eventi pubblici (Performances o Spettacoli Interattivi) o se vuoi metterti in gioco più da vicino, anche nel processo creativo, ci sono i Corsi e i Workshop.
Se vuoi avere un primo assaggio, puoi richiedere un Atto Evolutivo: un gioco introspettivo, un’azione consapevole che ti verrà data di persona o inviata via mail.
Entrare nelle nostre difficoltà, nell’ascolto; scoprire, osservare e sciogliere dei nodi, riavviare l’azione, sfondare dei muri, compiere atti che ci scuotano da una certa immobilità. Nessuna interpretazione o forzatura ma la spontanea e naturale evoluzione che accade quando ci predisponiamo con il corretto intento ad indagare: azioni finalizzate ad essere comunque costruttive e positive.
Un’Arte che contiene una dimensione di Dono oltre che veicolo di meraviglia e partecipazione poetica alla Vita.
Di cosa ti occupi?
Dall'arte alla ricerca
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